OMS vuole combattere la disinformazione online definendola una grave minaccia per la salute

La spinta non è più quella di promuovere una ed unica verità sulla pandemia ma sulle pandemie in generale.

Il negoziatore del trattato sulla pandemia dell’OMS vuole combattere la “disinformazione online” definendola una “grave minaccia per la salute”
A prima vista potrebbe sembrare ridicolo ad alcuni – o addirittura a molte persone – che stiamo ancora discutendo della “pandemia” al più alto livello internazionale, dove le Nazioni Unite pretendono di essere ancora.

Ma quelle persone devono prestare attenzione ai dettagli.

La spinta non è più quella di promuovere una ed unica verità sulla “pandemia” – ma sulle pandemie in generale (come se quella del Covid fosse la prima che l’umanità abbia mai sperimentato – e, per questo motivo, ora devono essere adottate misure extra speciali, posto per il prossimo).

E, rendendo tutto questo un po’ più facile da comprendere, nella storia è ora saldamente intrecciata la nozione di “disinformazione, verifica dei fatti” e altre narrazioni simili che in questo momento, più e più volte, hanno sfatato.

Tuttavia continuano a vivere, come sembra dimostrare in una recente intervista Larry Gostin, direttore del Centro di collaborazione dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) di Georgetown . E non è un giornale “qualsiasi” – o addirittura un promotore politico – alcuni rapporti lo descrivono come avente “un ruolo chiave dietro le quinte nei negoziati”.

… nominato da chi? Dietro le quinte, per quale motivo? “Collaborazione” su cosa? Così tante domande, così poche risposte.

Nel frattempo, le minacce alla salute e la “disinformazione” online sono come al solito riunite qui in una sola ed elevate a essenzialmente strategiche ed esistenziali.

Ed è necessario un approccio globale a questa disinformazione, e le società mediche, le aziende tecnologiche e le organizzazioni di verifica dei fatti devono apparentemente collaborare.

Ebbene, niente di tutto questo dovrebbe essere visto isolatamente (nessun gioco di parole) – Gostin ha parlato nel contesto dell'Accordo pandemico dell'OMS. Sì, c'è una cosa del genere in cantiere e l'agenzia delle Nazioni Unite vorrebbe che i negoziati finissero entro maggio del prossimo anno.

Giusto in tempo per la riunione dell’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dovrebbe vedere i paesi membri adottare questo schema. E lo schema, e i suoi creatori non fanno alcuno sforzo per nasconderlo, dovrebbe inaugurare la “governance globale” – proprio come l’Accordo di Parigi sul “cambiamento climatico”.

Ci stiamo quindi spostando rapidamente dal territorio delle reali preoccupazioni sanitarie a quello delle priorità globaliste.

Ecco Gostin, in missione per organizzare la vita e il futuro di miliardi di persone su questo pianeta (tu, io e i nostri cani non siamo affatto esclusi):

“La disinformazione rappresenta una seria minaccia per la salute, soprattutto nella distribuzione dei vaccini. Trovare un equilibrio tra la libertà di parola e la lotta alla disinformazione è impegnativo. È necessario un approccio che coinvolga tutta la società, coinvolgendo le società mediche, le aziende tecnologiche e le organizzazioni di verifica dei fatti. L’OMS può guidare partenariati tra esperti scientifici e divulgatori di informazioni per garantire che informazioni credibili raggiungano il pubblico”.
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