Pelle sintetica autorigenerante

Un vantaggio dell'utilizzo di materiali morbidi per dispositivi robotici è che vi è una maggiore possibilità di autoguarigione, ma una sfida per i dispositivi multistrato è garantire il riallineamento dopo il danno.

Gli scienziati della Stanford University hanno sviluppato una nuova pelle sintetica autorigenerante, che potrebbe avere implicazioni per lo sviluppo di robot avanzati. La pelle, realizzata in silicone e glicole polipropilenico, presenta proprietà elastiche simili alla pelle umana e può autoallinearsi grazie alle proprietà magnetiche.

Quando riscaldati, entrambi i polimeri si ammorbidiscono e scorrono, tornando a una forma solida mentre si raffreddano. Il processo di autoallineamento e guarigione avviene entro circa 24 ore, dopo che la pelle è stata riscaldata a circa 70 gradi Celsius.

Gli scienziati ritengono che la loro scoperta potrebbe portare alla creazione di robot morbidi in grado di cambiare forma e percepire le proprie deformazioni su richiesta, il che potrebbe anche trasformare in definitiva la guerra. 

La capacità della pelle di rimodellarsi automaticamente durante la guarigione è un passo significativo verso la replica della complessità della pelle umana, che consiste in più strati che si ricompongono correttamente durante il processo di guarigione. Gli scienziati hanno utilizzato una tecnica di stratificazione simile a quella della pelle umana per sviluppare il loro materiale innovativo. Ogni strato può essere progettato per rilevare cambiamenti termici, meccanici o elettrici. 

Il team di Stanford ha paragonato la loro pelle sintetica alla futuristica pelle elettronica indossata dal personaggio cyborg di Arnold Schwarzenegger nella serie di film "The Terminator".

Gli scienziati prevedono che questa pelle autorigenerante potrebbe essere utilizzata in dispositivi in ​​grado di riprendersi da danni estremi. Ad esempio, immaginate un dispositivo in grado di ricostruirsi autonomamente quando viene fatto a pezzi.

In termini di visione futura, il team immagina robot che potrebbero essere smaltiti a pezzi e poi auto-assemblarsi all'interno del corpo per eseguire trattamenti medici non invasivi. Altre applicazioni includono pelli elettroniche multisensoriali e autorigeneranti che si adattano ai robot e forniscono loro un senso del tatto.

Ma la cosa più preoccupante è che questa nuova "pelle" sintetica potrebbe creare "robot assassini" autorigeneranti sul campo di battaglia. Inoltre, c'è da chiedersi anche se sarebbe giusto conferire a un robot poteri quasi umani, anzi sovrumani perchè potrebbero autoguarirsi all'infinito?

Stanford University

Terminator robots


Followme

497 blog messaggi

Commenti