Tedros evidenzia la disinformazione al vertice mondiale sulla sanità di oggi: mi aspetto un giro di vite sulla libertà di espressione dopo le elezioni statunitensi.
Ursula von der Leyen ha affermato al WEF che la disinformazione è il problema numero uno quest’anno.
Il portavoce di Big Pharma si lamenta della “disinformazione” all’apertura del vertice mondiale sulla sanità il 13 ottobre 2024.
Si può ricordare che la Corte Suprema ha respinto il caso Murthy v. Biden. La settimana scorsa, Kennedy e CHD hanno discusso oralmente davanti a tre giudici della Corte d'Appello del Quinto Circuito sul motivo per cui hanno la legittimazione a intentare causa contro la censura ai sensi del Primo Emendamento.
Ma l’altra parte deve uccidere la libertà di parola per ottenere il potere, quindi la posta in gioco è alta. Ecco Tedros (oggi) che parla in modo eloquente della fiducia e di come riconquistarla, uccidendo la libertà di parola, ovviamente. Leggi come stravolge la storia della libertà di parola.
Internet e i social media hanno dato alle persone un accesso senza precedenti alle informazioni sanitarie.
Ma hanno anche facilitato la diffusione della disinformazione che ha contribuito alla sfiducia nei confronti dei vaccini e di altre misure sanitarie, ha promosso lo stigma e la discriminazione e ha persino portato alla violenza contro gli operatori sanitari e i gruppi emarginati.
Durante la pandemia di COVID-19, le falsità su mascherine, vaccini e “quarantena” si sono diffuse rapidamente quanto il virus stesso e sono state quasi altrettanto mortali.
Proprio come la risposta alla pandemia stessa è stata minata da false e disinformazioni, lo stesso è stato per i negoziati sulla Convenzione pandemica dell’OMS.
I media, le celebrità, gli influencer dei social media e i politici hanno diffuso false affermazioni secondo cui l’accordo cede la sovranità nazionale all’OMS e le conferisce il potere di imporre divieti o mandati sui vaccini ai paesi.
Naturalmente, come sapete, queste affermazioni sono completamente false. I governi sovrani negozieranno l’accordo e i governi sovrani lo attueranno in conformità con le proprie leggi nazionali.
È facile incolpare, respingere, ridicolizzare o insultare coloro che credono o diffondono informazioni false o disinformate.
I governi e le società di Internet e dei social media hanno la responsabilità di prevenire la diffusione di bugie dannose e promuovere l’accesso a informazioni sanitarie accurate.
L’OMS lavora con una serie di aziende, ricercatori e partner per capire come si diffonde la disinformazione, a chi si rivolge, come viene influenzata e cosa possiamo fare al riguardo.
Se cerchiamo la fiducia degli altri, dobbiamo essere affidabili anche noi.
Non possiamo dare per scontato o aspettarci la fiducia, dobbiamo guadagnarcela.
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