Meta ora usa i post degli utenti per allenare la sua intelligenza artificiale

L'azienda di Facebook e Instagram ha cambiato i propri termini di utilizzo, sollevando preoccupazioni soprattutto tra artisti e creatori di contenuti - si può negare il consenso ma non è facilissimo.

Lo scorso settembre Meta, l’azienda a cui appartengono i social network Instagram e Facebook (oltre all’app di messaggistica WhatsApp), ha reso pubbliche le prime funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa, ovvero su quei software che, allenati su gigantesche masse di dati, sono capaci di generare testi, video e immagini che rispondano a una specifica richiesta. Sono funzionalità che, in un modo o nell’altro, negli ultimi due anni quasi tutte le grandi società tecnologiche hanno cominciato a introdurre o quantomeno testare.

Per funzionare bene, e continuare a funzionare sempre meglio, questi sistemi di intelligenza artificiale richiedono però che la massa di dati su cui si allenano sia progressivamente ampliata. In questo Meta è molto avvantaggiata dal fatto che le piattaforme di sua proprietà contengono miliardi di fotografie e post pubblicati dagli utenti nell’arco di vent’anni, in decine di lingue diverse. E infatti il mese scorso Meta ha cominciato a usare quei post, e soprattutto quelle immagini, per addestrare il proprio sistema di intelligenza artificiale, Meta AI.

Nel momento in cui ci si iscrive a Facebook o a Instagram se ne accettano i termini d’utilizzo, che dicono che Meta ha piena libertà di modificare, copiare o creare opere derivate da tutte le immagini e i video pubblicati sulla piattaforma. Sono esclusi i contenuti scambiati via messaggio privato e quelli che si trovano all’interno di profili privati, ovvero accessibili soltanto a chi chiede di accedere al possessore del profilo in questione. Secondo il giornalista Mack DeGeurin, comunque, la possibilità di attingere dai contenuti di «centinaia di milioni di utenti fedeli che caricano regolarmente foto e video ricchi di dati sulle sue piattaforme gratuitamente potrebbe dare a Meta un grande vantaggio rispetto alla concorrenza».

La decisione è stata comunicata agli utenti con una notifica sia su Facebook sia su Instagram, ma molte persone non vi hanno prestato molta attenzione, anche perché l’abitudine di ignorare le comunicazioni aziendali sui siti che si frequentano è piuttosto diffusa. Inizialmente, quindi, gran parte delle critiche è arrivata dagli artisti e dai creatori di contenuti che pubblicano le proprie opere su Instagram e Facebook e che sono molto attenti al rischio che l’azienda utilizzi le loro creazioni per allenare Meta AI. Il fatto che intelligenze artificiali generative come Midjourney e Dall-e possano riprodurre in modo piuttosto fedele lo stile di un artista, e quindi incidere molto sui ricavi che ottiene dal proprio lavoro, è infatti un tema molto sentito e dibattuto da quando queste tecnologie sono state rese pubbliche.

Negli scorsi giorni hanno cominciato a circolare moltissimo alcuni post e video su Instagram che ricordano agli utenti che è possibile chiedere a Meta di escludere i propri post dal processo di addestramento di Meta AI.

In realtà è possibile farlo soltanto se si vive nel Regno Unito o in un paese dell’Unione europea, grazie a varie leggi sulla privacy e sulla gestione dei dati che sono state introdotte negli ultimi anni (come il GDPR o il più recente Digital Services Act). Gli utenti che vivono nel resto del mondo potranno riempire un modulo separato: l’azienda ha detto che esaminerà le richieste ma che potrebbe scegliere comunque di rigettarle e continuare a usare quei contenuti.

Anche per gli utenti europei comunque il sistema è secondo alcuni «intenzionalmente pensato per essere fastidioso e cercare di ridurre al minimo il numero di utenti che effettivamente finiranno per obiettare». Nel caso di Instagram è necessario andare nella sezione Impostazioni, poi cliccare su Informazioni, poi su Informativa sulla privacy. In quella pagina si trovano varie informazioni relative a Meta AI: chi vuole opporsi deve cliccare al link presente sulle parole Diritto di opposizione e compilare il modulo. Una volta compilato compare una pagina in cui Meta dice che «esaminerà le richieste di opposizione in conformità con le leggi pertinenti sulla protezione dei dati».
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stella

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