Il disprezzo di Alberto Moravia

È una storia di amore e odio dove la mancanza di comunicazione tra la coppia creerà una lacerazione nel loro rapporto e, quasi inconsapevoli, i due andranno su due strade sentimentali diverse.

La cosa più bella dell'amore, o potrei anche dire la più crudele in certi casi, è che si presenta sempre in modo perfetto all'inizio di ogni storia. Tutto sembra meraviglioso e irreale. Ci tappa le orecchie per non sentire l'allarmi per alcuni comportamenti sospetosi e ci blinda gli occhi per non vedere i difetti della persona amata. Ci lascia a cuore aperto e indifesi di fronte a situazioni che potrebbero capitarci senza preavviso. Non per niente si dice che l'amore è cieco.

In questo libro il scritore ci raconta un matrimonio ideale all'inizio, che piano piano, dopo qualche anno, comincia a trasformarsi in un'altro sentimento. Inizia con l'incomprensione, poi diventa delusione e finisce con il disprezzo.

L'amore non riesce sempre a tappare le spaccature create dall'incomprensione, in questo caso il marito è disinteressato ai sentimenti di sua moglie. Lei al'inizo si lamenta e vuole spiegargli che quando dice di "no" a qualcosa, lui deve rispettare questa parola, ma anche i suoi desideri e i sentimenti. Insomma anche lui dovrebbe cercare di adattarsi al suo modo di vivere perché quel compito non spetta solo lei. Il matrimonio consiste in compromessi che, se mancano, incidono sulla metà più debole dell'unione e difficilmente può sopravvivere. Ma lui non molla mai, è un bravo oratore e ogni volta le fa cambiare idea che alla fine lei lo segue sempre, anche se a malincuore, dove e con chi vuole lui.

Col tempo si rende conto che l'unica cosa che conta per suo marito è che sia felice solo lui, anche se dice sempre che fa di tutto per rendere felice lei. Delusa, smette di lamentarsi, smette poi di dormire con lui e infine smette di amarlo più.

Lui, pieno di sé, non si accorse subito che qualcosa stava cambiando, ma alla fine iniziò ad essere ossessionato dal sospetto che lei non lo amasse più. Comincia a farle tante domande, ma l'unica cosa che gli interessa per davvero è se lei lo ama ancora. Con ciò, ha solo peggiorato le cose perché lei, finalmente, ha avuto la conferma che lui stava pensando solo a se stesso.

Lo interessava solo se lo ama ancora, ma non perché potrebbe aver smesso di amarlo. A questo punto, il disprezo era l'unica risposta che poteva dargli.

Il fine è triste.

In realta, il libro è scritto in modo che il marito ripercorre tutta la storia del suo triste matrimonio chiedendosi dove abbia davvero fallito e perché abbia reso sua moglie insoddisfatta e infelice. Ma non ha capito, almeno non con certezza.

Consiglio questo libro perché racconta una storia così reale che qualcuno si può riconoscere anche nei fatti. Magari vi posa servire per rifletere sugli vostri comportamenti rispetto all'altra mettà.

Ed ecco alcune citazioni dal libro:

"La felicità è tanto più grande quanto meno la si avverte. Sembrerà strano, ma in quei due anni mi parve talvolta persino di annoiarmi. Certamente, poi, non mi resi conto che ero felice. Mi sembrava di fare cosa che tutti fanno: amare la propria moglie ed esserne amato; quest'amore mi sembrava un fatto comune, normale, ossia per nulla prezioso; proprio come l'aria che si respira e ce n'è tanta e diventa preziosa solo quando viene a mancare"

"...e, insomma, poiché lei non sapeva fornire alcun motivo valido per la sua assenza e io invece ero in grado di darne molti e buonissimi per la sua presenza, era preferibile che lei soportasse la stanchezza e la noia di quelle serate.....quindi alla fine, invariabilmente, si arrendeva e cominciava in silenzio a vestirsi per uscire. All'ultimo momento, quando era già pronta, le domandavo un'ultima volta se le dispiacesse veramente di accompagnarmi, non tanto perché dubitassi della sua risposta, ormai, quanto per non lasciarle dubbi sulla sua libertà di decisione."


stella

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