La maggior parte di Internet è falsa: La teoria dell'Internet morto 1

Una parte significativa di Internet con cui interagiamo è falsa, generata principalmente dall'intelligenza artificiale e manipolata da influencer pagati.

Una teoria che è sia inquietante che stranamente plausibile: la teoria dell'Internet morto.
Questa teoria suggerisce che una parte significativa di Internet con cui interagiamo è falsa, generata principalmente dall'intelligenza artificiale e manipolata da influencer pagati.

È un concetto che dà a molti una sensazione di sconforto, simile a quella di rendersi conto che qualcuno ti ha mentito in faccia. La teoria risuona con un presentimento che molti hanno sperimentato per anni ma che non sono riusciti ad articolare bene: la sensazione che qualcosa non vada fondamentalmente bene in Internet, sebbene la natura esatta di tale ingiustizia sia sfuggente.

Molte persone hanno frammenti del puzzle, ma nessuno ha messo insieme i pezzi. La teoria dell'Internet morto postula che la maggior parte dei contenuti online è creata da reti di intelligenza artificiale, insieme a influencer dei media, per fabbricare consumatori e manipolare l'opinione pubblica. Questo contenuto artificiale mira a normalizzare una gamma di prodotti e controllare gli atteggiamenti collettivi.

Per le generazioni più giovani che non hanno sperimentato l'Internet dei primi tempi, il Web di oggi è molto lontano dalla sua forma originale. Un tempo era uno spazio per una vera espressione umana, un luogo in cui le persone condividevano passioni, hobby e pensieri senza l'influenza di algoritmi progettati per massimizzare il coinvolgimento e le entrate pubblicitarie. Un tempo Internet era un riflesso della diversità e della creatività umana, non il panorama monetizzato e omogeneizzato che è diventato.

Lo stato attuale di Internet sembra vuoto e privo di interazione umana autentica. I principali siti Web e le piattaforme di social media riciclano gli stessi contenuti, creando un'illusione di attività e soffocando il pensiero originale. Questo fenomeno non è solo un problema aziendale, ma sistemico, che coinvolge governi ed entità potenti.

Contenuti ripetitivi e tendenze prevedibili dominano la nostra esperienza online, facendo sembrare che Internet sia uno spazio vasto ma vuoto, come una mongolfiera senza niente dentro. Internet di oggi è molto lontano dai suoi inizi selvaggi e liberi e solo ora, in sua assenza, ci rendiamo conto di quanto abbiamo perso. Inoltre, la teoria suggerisce che algoritmi e intelligenza artificiale hanno preso il sopravvento sulla creazione e la cura dei contenuti, spingendo l'opinione pubblica in direzioni specifiche e mantenendo il controllo sul discorso.

Le piattaforme di social media come YouTube e Reddit non sono più spazi per una vera e propria autoespressione, ma sono governate da algoritmi che premiano il conformismo e puniscono il dissenso. Questo controllo si estende alle notizie e alle informazioni, dove le narrazioni sono attentamente elaborate per mantenere lo status quo. Internet, che un tempo prometteva la democratizzazione delle informazioni, è stato cooptato da interessi potenti, trasformandolo in uno strumento di manipolazione piuttosto che di illuminazione.

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