Il primo seme-robot artificiale, chiamato I-Seed, é stato realizzato nei laboratori di Bioinspired Soft Robotics dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia a Genova in collaborazione con l’Università di Trento.
Ispirato alla struttura del seme di un geranio di origini sud-africane, il Pelargonium appendiculatum, di cui replica la struttura igromorfica, I-Seed è il primo seme artificiale e l’unico prototipo al mondo in grado di trasformarsi e muoversi nell’ambiente in modo autonomo, e potrà trovare applicazioni in vari ambiti, dal monitoraggio ambientale alla riforestazione. Il robot, costituito da materiale biodegradabile, ha la capacità di esplorare il suolo in base alle variazioni di umidità ed é in grado di muoversi nell’ambiente senza necessità di batterie o altre sorgenti esterne di energia.
Per questo innovativo robot a basso costo, i ricercatori hanno replicato il design del seme utilizzando e combinando tecniche di stampa 3D ed elettrofilatura. Per identificare la soluzione migliore, sono stati sperimentati diversi materiali con caratteristiche adattabili al tipo di applicazione desiderata, quali per esempio materiali in grado di assorbire umidità e di espandersi, come i nanocristalli di cellulosa e ossido di polietilene, e polimeri termoplastici biodegradabili a base di Policaprolattone.
Seconodo ricercatori, questi robot biodegradabili e autonomi da un punto di vista energetico, verranno utilizzati come strumenti wireless e senza batteria per l’esplorazione e il monitoraggio del suolo superficiale. "Questo approccio bioinspirato ci ha permesso di realizzare strumenti a basso costo che potranno essere utilizzati per raccogliere dati in-situ con un’elevata risoluzione spaziale e temporale, soprattutto in aeree remote dove non sono disponibili dati di monitoraggio.” ha aggiunto Luca Cecchini, dottorando di IIT in collaborazione con l’Università di Trento e primo autore dello studio.