Il WEF prevede che entro cinque anni il 44% delle competenze umane sarà sostituito dall’intelligenza artificiale.
Se mai c’è stato un momento nella storia in cui i globalisti non sono riusciti a contenere la loro gioia inquietante, è stato quando l’intelligenza artificiale si è spostata al centro del discorso pubblico. È chiaro che il World Economic Forum adora l’intelligenza #artificiale, elogiando la #tecnologia e descrivendola come il massimo dell’industria umana. Si dice che l’intelligenza artificiale cambierà il mondo così rapidamente che la maggior parte delle persone non sarà in grado di tenere il passo con il progresso.
Naturalmente, non abbiamo ancora visto nessuno di questi progressi nel mondo reale. In effetti, è difficile vedere qualche beneficio tangibile nell’intelligenza artificiale oltre a rendere più facile per gli #studenti imbrogliare nei compiti. E qui c’è una discrepanza tra ciò che prevede il WEF e ciò che è più probabile che accada in base alle prove disponibili.
L’intelligenza artificiale è davvero quella tecnologia tuttofare che i #globalisti sostengono essere? La metà dell’umanità sarà sostituita dall’automazione?
I media #mainstream hanno descritto questa idea come inevitabile e milioni di #persone (soprattutto appartenenti alla generazione Z) temono che un giorno non avranno più opportunità di carriera a causa dell’intelligenza artificiale. Il WEF promuove addirittura un termine per descrivere questo sentimento: FOBO (che ora sembra stare per Fear Of Becoming Obsolete).
Originariamente #fobo significava “paura di migliori opportunità”, ma il #wef ha adottato il termine e lo ha adattato alla sua rappresentazione dell’IA.
www.weforum.org/agenda/2023/12..../ai-fobo-jobs-anxiet
L’automazione non è una novità per le industrie del primo mondo, e adattarsi ad essa non ha necessariamente portato qualcuno a diventare “superfluo” nell’economia. I media tendono a suggerire che i mestieri qualificati in settori quali l’agricoltura, l’industria manifatturiera e la vendita al dettaglio saranno presto avviati verso l’estinzione. Tuttavia, l’intelligenza artificiale sembra rappresentare una minaccia molto maggiore per i lavoratori della tecnologia dell’informazione. I lavoratori addetti all’immissione di dati, allo sviluppo di software, allo sviluppo web, all’analisi della ricerca, alla sicurezza delle informazioni, ecc. hanno molte più probabilità di essere sostituiti dall’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale essenzialmente automatizza le applicazioni dati e un giorno consentirà al profano medio di “codificare” in modi che una volta i #programmatori impiegavano anni per imparare. Ad esempio, lo sviluppo web è ora così automatizzato che non passerà molto tempo prima che i #web #designer diventino disoccupati.
L’intelligenza artificiale non ha mostrato segni di coscienza o creatività e non è in grado di operare nel mondo fisico. La risposta dei globalisti a questo problema è la loro proposta che i “dati” siano la nuova economia e che i robot alla fine conquisteranno il mondo fisico. Sembra un sogno irrealizzabile, ma se “l’economia dei dati” sarà il fulcro dell’intelligenza artificiale nel prossimo futuro, ciò significa che l’intelligenza artificiale porterà a un’apocalisse occupazionale principalmente nel mondo dei colletti bianchi.
Il World Economic Forum (WEF) riconosce parzialmente questo sviluppo in un recente documento FOBO, sostenendo che entro il 2027, circa il 44% delle competenze diventerà ridondante e il 42% delle competenze legate al business sarà sostituito dall’intelligenza artificiale.
Lungi dal diventare il dio onnisciente dei dati lodato dai fanatici del WEF come Yuval #harari, sembra molto più probabile che l’intelligenza artificiale si limiterà a integrare o sostituire un certo numero di impiegati. Finora, l’intelligenza artificiale non ha compiuto progressi significativi nei campi della #medicina, dei viaggi spaziali, dell’ingegneria, delle scienze energetiche, dell’efficienza delle risorse, della matematica, della fisica, ecc. Stiamo tutti aspettando che l’intelligenza artificiale superi la #scienza umana, ma non sta succedendo nulla. Se l’intelligenza artificiale mette solo senza lavoro i programmatori di dati, a cosa serve?
È interessante notare che il software di intelligenza artificiale fa alcune affermazioni incredibili che sono molto simili alle vanterie dei globalisti. Ecco cosa ha da dire l'intelligenza artificiale sui suoi piani per il mondo dell'arte umana:
“Immagina di svegliarti un giorno e scoprire che il tuo lavoro è stato automatizzato da un giorno all’altro da macchine intelligenti. Poi scopri che anche il lavoro che volevi intraprendere dopo è già dominato dall'intelligenza artificiale.
Rapidamente, sempre più aree umane che un tempo erano considerate irriproducibili - arte, musica, emozioni - cadono vittime degli algoritmi avanzati, fino a quando tutti i talenti e gli obiettivi umani unici svaniscono di fronte alla superiorità delle controparti robotiche. “Presto la tua stessa esistenza diventerà banale… superflua.”
Questa è un’omissione affascinante che rasenta il delirante. Non le delusioni dell'IA, ma le delusioni di chi ha programmato il software per dire questo (e no, l'IA non pensa ancora da sola). L'arte basata sull'intelligenza artificiale è generalmente vista come generica e spesso terribile perché si limita a plagiare l'arte umana e poi sputa una copia priva di ispirazione. L’idea che un algoritmo senz’anima sarà mai in grado di creare arte, musica, letteratura e altro ancora emozionanti è ingenua.
Non si tratta tanto di ciò che l’intelligenza artificiale può effettivamente fare (che è estremamente poco), ma di ciò che il pubblico crede che l’intelligenza artificiale possa fare. I globalisti sostengono che “l’economia dei dati” sostituirà tutte le altre funzioni della civiltà e del commercio man mano che l’intelligenza artificiale prenderà il sopravvento. Ma a cosa servono i dati senza applicazione? L’unica applicazione di un tale sistema sarebbe quella di manipolare o controllare la percezione pubblica. Far credere alle persone cose che non sono vere, influenzarne i comportamenti e convincerle che non servono più.
È qui che entra in gioco la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Non è utile all’industria, contribuisce poco alle scoperte scientifiche e non semplifica la vita individuale; è utile solo per l’agenda globalista.
www.zerohedge.com/technology/f....obo-wef-predicts-44-