I democratici chiedono una "rapida censura" della "disinformazione" sull'uragano sui social media
I #democratici hanno ordinato alle aziende di social media di #censurare rapidamente gli #americani che pubblicano online la cosiddetta "disinformazione" sugli #uragani #helene e #milton. I rappresentanti della Camera dei rappresentanti democratici delle regioni colpite hanno scritto una lettera alle principali #piattaforme di #social #media, ordinando loro di intensificare gli sforzi per censurare le informazioni non convenzionali sulle tempeste.
"Scriviamo alle vostre piattaforme con una richiesta urgente per conto degli stati colpiti dalla devastazione dell'uragano Helene e di quelli attualmente colpiti dall'uragano Milton", afferma la lettera. "In seguito a Helene, abbiamo assistito a un'ondata preoccupante di #disinformazione, informazioni errate, #teorie #cospirative e #truffe che stanno ostacolando gli sforzi di recupero e sfruttando individui e famiglie vulnerabili".
I rappresentanti affermano di essere preoccupati per la proliferazione di #false #affermazioni e di incolpare queste affermazioni, presumibilmente false, per l'ostacolo agli sforzi di recupero. Le deputate affermano inoltre che i post sui social media stanno minando la fiducia del pubblico nelle istituzioni.
L'appello a reprimere la disinformazione è stato articolato in una lettera indirizzata a sette importanti entità di social media, tra cui Meta, X, TikTok, Discord, YouTube, Snap e Instagram. Scritta dai rappresentanti Deborah Ross (DN.C.), Kathy Castor (D-Fla.), Nikema Williams (D-Ga.) e Wiley Nickel (DN.C.), la lettera sostiene che la disinformazione sta avendo un impatto terribile.
La lettera non chiede direttamente la #censura di presunte #informazioni #errate, ma fa pressione sulle piattaforme affinché controllino la libertà di parola, affermando che hanno il "potere e la responsabilità" di "migliorare gli spazi digitali". Le deputate affermano di “incoraggiare fortemente” le piattaforme ad agire “rapidamente e con decisione”.
In una conferenza stampa, il presidente #biden ha liquidato alcune delle critiche alla risposta all'uragano come "bugie" e ha affermato: "Coloro che hanno diffuso queste bugie per cercare di indebolire l'opposizione, ne pagheranno il prezzo".
La pressione #politica sulle piattaforme dei social media affinché intervengano in merito a un evento importante riecheggia quanto accaduto durante la #pandemia di #covid.
Durante la pandemia, la richiesta di censura online da parte di politici e autorità sanitarie con il pretesto di combattere la disinformazione è diventata una questione controversa. Questa iniziativa, volta a prevenire la diffusione di informazioni presumibilmente #dannose o #fuorvianti sul virus, la sua trasmissione e i suoi trattamenti, ha portato a una vasta gamma di interventi da parte di piattaforme di social media e aziende tecnologiche.
Come parte di questi sforzi, piattaforme come Facebook, Twitter e YouTube hanno introdotto delle policy per segnalare, rimuovere o declassare i contenuti che contraddicevano la comprensione in evoluzione delle autorità sanitarie come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC). L'intento era presumibilmente quello di proteggere la salute pubblica; tuttavia, l'esecuzione di queste policy ha spesso portato alla soppressione di discorsi legittimi e alla rimozione di contenuti che in seguito si sono rivelati accurati.
https://reclaimthenet.org/demo....crat-congresswomen-t